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L'INCONTINENZA DA SFORZO

incontinenza

L'incontinenza urinaria detta “da sforzo” è la forma d'incontinenza più frequente nella donna ma che si manifesta anche nell'uomo (a causa di problemi prostatici).

Essa viene classicamente definita come una perdita di urina che si manifesta in seguito a qualsiasi attività fisica che aumenti la pressione addominale, come tossire, starnutire, fare sforzi fisici in attività sportiva, sollevamento di pesi anche modesti  o cambiare improvvisamente di posizione.

L'incontinenza è una situazione di estremo disagio dal punto di vista sociale e relazionale.

 

Nella maggior parte dei casi è dovuta al parto cesareo/naturale (quando il pavimento pelvico non ha una buona elasticità), episiotomie, isterectomie, lacerazioni oppure ad una condizione ereditaria (o acquisita) di lassità del tessuto connettivo, età avanzata, obesità, lavori pesanti, stipsi, farmaci (alcuni ansiolitici e antidepressivi alterano il controllo vescicale; l'incontinenza può comparire in seguito ad anestesia) etc.

 

L'incontinenza ha tre gradi di severità:

  • stadio I: tossire, starnutire, ridere;
  • stadio II: sollevamento di un peso, cambiamento di posizione, marcia rapida, discesa dalle scale, saltare;
  • stadio III: il più piccolo sforzo.

 

Per la prevenzione si raccomanda uno stile di vita sano, svolgendo un'attività fisica regolare e moderata curando l'alimentazione limitando il consumo di alcolici e caffeina.

 

L'osteopatia può aiutare la donna/uomo che soffra di questo disturbo tramite la manipolazione delle strutture neuro-muscolo-schelettriche collegate all'apparato genito-urinario:

  • liberare le restrizioni meccaniche esercitate sulle fibre nervose;
  • liberare i tessuti dalle aderenze e far loro recuperare una certa elasticità e mobilità;
  • ridare agli organi il loro schema fisiologico normale;
  • migliorare la mobilità e lo scorrimento degli organi fra loro;
  • facilitare la circolazione dei liquidi: circolazione arteriosa, venosa, e linfatica;
  • migliorare la distrubuzione delle pressioni;
  • rinforzare il tono degli sfinteri del perineo, e dinamizzare le strutture contrattili;
  • ristabilire l'equilibrio ormonale attraverso l’azione sui centri “relais” e attraverso una stimolazione neuro-vegetativa.

 

Prima di dare al paziente esercizi per rinforzare il pavimento pelvico occorre valutarlo, poichè può capitare che l'incontinenza sia data da un'ipertonia della muscolatura del pavimento pelvico e quindi un rinforzo della zona sarebbe controproducente.